Cari spettatori,
non avete nostre notizie da un po’, ma ci siamo ancora. La nostra sala è chiusa da prima del virus e questa emergenza sanitaria ha reso ancor più difficili i lavori per la riapertura. Ma da qualche tempo stiamo pensando a come rimanere attivi, aspettando la sala. Per questo è nato CinemaJollyLab, di cui vi mandiamo un assaggio:
Vai al video: “La nostra sede”
Ma che cos’è questo “CinemaJollyLab”?
Al momento è un’idea: creare un laboratorio, reale e virtuale, di cinema e per il cinema. “Di cinema” nel senso che ciò che si fa ha a che fare con il mondo del cinema. “Per il cinema” perché nasce dall’intenzione di ampliare il raggio d’azione del Cinema Jolly di Villastellone, per renderlo sempre più vivo e frequentato, anche se sta attraversando un momento buio, di chiusura. Anzi, proprio perché sta attraversando un momento buio. Al cinema il buio non spaventa. È necessario per godersi la luce delle storie proiettate sullo schermo. Quindi CinemaJollyLab è un invito affinché la sala chiusa ci porti a vedere quanto per il cinema si possa fare anche fuori. D’altronde il cinema, l’arte, ha senso se il suo effetto si protrae oltre la mera fruizione, fuori dalla sala; se crea domande, dubbi, disagio o piacere, memorie: se risuona nella nostra vita. Come la “Chiesa in uscita” di cui si sente tanto parlare, CinemaJollyLab è il “Cinema Jolly in uscita”, che porta avanti la sua missione di Sala della Comunità meno nella sala e più nella comunità.
Belle parole. Ma in concreto, che fare?
Qualcosa che serva a far amare il cinema. Può sembrare presuntuoso se si pensa che “amare” può voler dire “colpo di fulmine”, inspiegabile folgorazione. Ma più spesso è solo imparando a conoscere che ci innamoriamo sul serio, che l’innamoramento poi mette radici e diventa passione feconda. Quindi si può accompagnare all’amore per il cinema aiutando a conoscerlo. Il Jolly ha sempre perseguito questo obiettivo attraverso la proiezione di film di qualità, quindi occupandosi della visione, il momento di fatto più passivo della settima arte. Perciò, in questo periodo di inattività imposta non ci resta che essere attivi. Quindi fare. Fare cinema.
Che presunzione!
Ma no… solo fare piccole cose, giochi che ci aiutino a capire meglio questo mondo, il suo linguaggio, fatto di immagini, di musiche, di storie vissute e raccontate: audio-visivo. Non siamo mica professionisti: dilettanti, amatori. Neppure vogliamo affermare che chiunque può fare quello che fanno i professionisti. Affermiamo però che chiunque può acquisire maggiore consapevolezza della grammatica del linguaggio audiovisivo e delle narrazioni cinematografiche. Come quando a scuola ci esercitavamo a scrivere le prime parole, i pensierini e poi i temi, allenandoci ad utilizzare il linguaggio verbale senza perciò pensare di sminuire il lavoro dei grandi scrittori. D’altronde l’audiovisivo è un linguaggio in cui siamo oggi costantemente sommersi, e insieme a noi i ragazzi e i bambini, nativi digitali per i quali la consapevolezza può essere ancora più importante.
Quindi come funziona?
C’è un canale YouTube già pronto ad accogliere tutti i progetti che verranno realizzati con questi obiettivi: diffondere cultura cinematografica, promuovere il Cinema Jolly. Chiunque può contribuire. Siamo facilmente raggiungibili tramite social (Facebook e Instagram), abbiamo un indirizzo e-mail dedicato ai rapporti con il pubblico, chi è della zona non farà difficoltà a mettersi in contatto con i volontari del Jolly.
Ma non doveva essere un laboratorio “virtuale e reale”?
È vero, al momento prevale il virtuale. Per due ragioni. Primo: siamo in una fase molto iniziale, il progetto sta prendendo forma, quindi sondiamo il terreno per capire se può attecchire, avere un seguito. Secondo: siamo in emergenza sanitaria. Non è tempo di organizzare incontri, ma ci saranno anche quelli. Trovarsi a cadenza regolare per confrontarsi sui lavori in corso, condividere idee, difficoltà. Ma anche invitare esperti per approfondire con loro tematiche o tecniche specifiche, come il genere documentario o l’animazione in stop-motion, per fare un paio di esempi. Ma anche questo limite, l’impossibilità di trovarsi faccia a faccia, di creare un evento di presentazione dell’iniziativa, può avere un significato.
Nel mese di ottobre abbiamo festeggiato in sala i settant’anni dell’ACEC con una rassegna dal titolo “Costruiamo la comunità – dai social network alla comunità umana”. La serata d’apertura è stata animata, fra gli altri, da don Luca Peyron, che insieme a tanti meriti ha quello di essere l’autore del libro “Incarnazione digitale. Custodire l’umano nell’infosfera”. Il tema affrontato era ampio: le relazioni umane e l’umanità stessa ai tempi di internet e su internet. Ma una sintesi don Luca l’ha offerta forte e chiara: “Dobbiamo continuare a presidiare l’umano che siamo”. Ecco: il CinemaJollyLab vuole essere un presidio di umanità in rete, fatto di amore per il cinema, per la conoscenza, per il fare cose belle, buone, vere, insieme.
Vi aspettiamo!
i volontari del Jolly